L’acqua e l’occhio pignolo

acqua-foglia-MJ150613-096Inebriata dai profumi di quel luogo, cammino su un tappeto di muschio, ascoltando la duplice voce dell’acqua e del vento negli alberi. Esisto in quella foresta, ed essa esiste in me. La luce mi culla, insieme all’acqua, la terra e quella natura che è femmina, che fluisce, che avvolge e che fluttua, infinita e eterna. Scatto qualche Orfentofoto, ma sono cosciente della mia irrilevanza come fotografa. Guardo, studio l’inquadratura e premo il tasto, ma è la luce, complice dell’acqua, che dipinge il quadro.

I nostri occhi sono troppo pignoli e allo stesso tempo troppo fuggenti. Cercano di mettere a fuoco tutto. Si impicciano in ogni dettaglio, senza capire quali sarebbero meglio lasciare sfumare. Vedono tutto come fermo nel tempo, anziché riconoscere che è il tempo stesso l’artefice del disegno. Tutto fluisce perché deve fluire, perché è quello il suo unico modo di essere. Un momento non necessita né passato né futuro. E’ completo nel suo tempo ed in quanto tale, merita di essere vissuto.