Il cielo di ieri mattina

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Che fai con un giorno che inizia così? Mica puoi archiviarlo a casaccio. Eh no. Bisogna tenerlo stretto in qualche angolo della memoria ben accessibile, così di poter tornare a visitarlo quando serve, in quei momenti quando l’orizzonte sembra di chiudersi intorno e hai bisogno di spazio. E’ un cielo che ti fa dimenticare la moka sul fornello che trabocca e sputacchia il caffè dovunque, ma che ti frega, perché hai trovato un posto dove puoi respirare, lì fra le nuvole che ti tirano avanti verso la nuova giornata e non puoi dirle di no. E’ un cielo che ti fa sentire minuscolo e infinitamente immenso tutto insieme e non sai se piangere o cantare, così li fai entrambi e meno male che non c’è nessuno di vederti. Ecco com’era il cielo di ieri mattina ed io l’ho vissuto con al mio fianco le due persone che amo di più nel mondo. Più di così non si può chiedere dalla vita.