Il vento e la Montagna Madre
La Majella e il vento. Un gioco? O qualcosa di più serio? Aggressione o complicità? Si era fatta verginella di ghiaccio, bellezza squisita di damigella immacolata e i polmoni si stancavano per quel fiato perennemente mozzato a guardarla e ammirarla. Poi basta… le l’ha detto il vento. E le l’ha detto pure a voce spiegata, a voce di gola e a voce di cresta. Lascia perdere tutto quel candore impeccabile. Non ti serve, tu che sei Donna. Ti spoglio io, fra vortici e turbini di onde cristalline. Finiscila con quel pudore agghiacciato, tu che sei Montagna Madre. Scopriti i ghiaioni, le rupi, gli anfratti che fra poco torna il sole, quello che vezzeggia e fiammeggia, facendoti arrossire di silene e di saxifraga. Così fu agli albori del tempo… e così sarà.