Status giuridico per le foreste

Il riconoscimento di uno status giuridico agli ecosistemi delle foreste antiche e primarie… a richiederlo non sono le associazioni ambientaliste o ecologiste, ma i membri del Parlamento europeo in una risoluzione adottata il 22 ottobre “recante raccomandazioni alla Commissione concernenti un quadro giuridico UE per fermare e invertire la deforestazione globale imputabile all’UE”.
Presentata al Parlamento Europeo dalla relatrice Delara Burkhardt dei socialdemocratici tedeschi, la risoluzione esprime “grande preoccupazione” per la perdita delle foreste al livello mondiale, con un tasso di perdita nel periodo 2014-2018 aumentato del 43 %, fino a raggiungere una media di 26,1 milioni di ettari all’anno. In particolare, gli eurodeputati sono preoccupati per la diminuzione di foreste primarie, sottolineando che la distruzione e degrado delle foreste naturali non si verificano solo nelle zone tropicali, ma in tutto il mondo, anche nell’Unione europea e nei paesi vicini.

La risoluzione ricorda che le foreste ospitano l’80 % della biodiversità della Terra e coprono il 30 % della sua superficie, che le foreste costituiscono l’infrastruttura organica vitale per alcuni dei più densi, delicati e variegati ecosistemi del pianeta e che la deforestazione rappresenta la minaccia più grave per l’85 % delle specie minacciate o in pericolo di estinzione.
In particolare, gli eurodeputati enfatizzano la necessità di distinguere fra le foreste naturali “caratterizzate da livelli di biodiversità e condizioni ecologiche uniche” e “foreste di nuovo impianto”, specificando che le foreste primarie sono “insostituibili” e che la loro perdita non può essere compensata da nessun “nuovo approccio basato sulle foreste”. Invitano la Commissione UE a sostenere l’obiettivo dell’Unione di “preservare le foreste e gli ecosistemi naturali, comprese, in particolare, le foreste primarie e rigenerate, e impedire la loro sostituzione con foreste ed ecosistemi risultanti da attività umane, come le piantagioni di alberi”.

Inoltre, occorre garantire che l’adozione di qualsiasi misura volta a proteggere le foreste del pianeta non sposti il problema dalla conversione e dal degrado verso altri ecosistemi naturali importanti quanto le foreste naturali per la biodiversità, il clima e la protezione dei diritti umani, in primo luogo, gli ecosistemi marini e costieri, le zone umide, le torbiere e le savane. Un eventuale provvedimento dovrebbe quindi essere “sufficientemente ampio da garantire la protezione di altri ecosistemi naturali che, come le foreste, sono importanti per la conservazione della biodiversità o per il conseguimento degli obiettivi climatici fissati negli accordi di Parigi.”
Ma il punto chiave che, se sostenuto dalla Commissione UE, potrebbe da sola modificare radicalmente il rapporto tra gli ecosistemi forestali (e non solo) e le attività umane è senza dubbio la raccomandazione che “le foreste antiche e primarie dovrebbero essere considerate e protette come beni comuni globali e che ai loro ecosistemi dovrebbe essere riconosciuto uno status giuridico”. Sarebbe un passo da gigante nella lotta per trovare un equilibro nuovo e più equo tra uomo e la Natura. Incrociamo le dita!
Leggi il testo completo della Risoluzione qui.